Premesse pessime, ma risate a mille.

Bazzicano qui da qualche giorno una decina di bergamaschi che ci son venuti a trovare. Un gruppo molto ben assortito: due settantenni, due mamme di mezza età, tre più-o-meno-coetanei e tre più-o-meno-ventenni. Per la prima volta dopo mesi, ieri all’ennesima str… stupidaggine sul pulmino che ci riportava a casa, ho riso fino alle lacrime e ai dolori addominali. È proprio bello stare con loro.

Per il resto un disastro, non riesco più a fare niente, devo alzarmi un’ora prima la mattina per rispondere alle email e poi via di qua e di là per la Bolivia, programmi ribaltati per star dietro alle esigenze di tutti, ecc. Domani aereo per Santa Cruz e via a lustrarci gli occhi con le architetture coloniali delle missioni gesuitiche. Siamo a poche centinaia di metri sul livello del mare, zona amazzonica, caldo umido. Finalmente un assaggio d’estate in questo fine-inverno tropicale. Ovvio che – secondo i programmi previsti – ho lasciato TUTTO a Viloco: macchina fotografica, abbigliamento leggero, scarpe da ginnastica, repellenti per insetti, lariam, e bla bla bla. Mi sa che finisco ’ste seicento malditas fotocopias fronte-retro su sto maldito cartoncino pergamenato, per ’ste malditas felicitaciones de Navidad e poi vado a fare due maldite spese prima che mi chiamino per uscire a cena al maldito ristorante cinese e rischiare delle altre malditas corse notturne (“ma no, è più pulito di quelli italiani…”). A los malditos posteri la maldita sentenza.