Ma esistono o non esistono i morti? – chiede doña Isés a padre Fausto.

Lavorando qui non ha potuto oggi andare ad allestire ed imbandire la tavola per accogliere le anime dei suoi defunti, che ora staranno girovagando per casa sua in cerca di qualcosa da mangiare, ma avrà tempo questa sera e domani prima che, verso mezzogiorno, le anime se ne tornino di nuovo nell’aldilà.

Passeggiando per le stradine della città si sente un profumo di pane in ogni dove, ma i panettieri sono tutti chiusi in questi giorni. In ciascuna famiglia si prepara il pane dandogli delle forme di oggetti cari ai defunti che si ricordano oppure forme simboliche. Il cimitero pullula di persone, anche chi non ha nessuno sepolto lì, persino di turisti, che fanno visita a qualche famiglia che ha allestito la tavola lì sulla tomba, recitano una preghiera e la famiglia omaggia con un pezzetto di pane o con un bicchiere di birra.

Altro che dolcetto o scherzetto, tradizione che pure nelle zone ricche delle città sta prendendo piede e come sempre con la complicità dei commercianti. Persino nei supermercati esclusivamente di alimentari compaiono tristi ragazze vestite da strega con un ragnetto dipinto sulla guancia che promuovono prodotti non alimentari dalla confezione nera e arancio: maschere, trucchi, travestimenti, ecc.

E domani Bolivia in festa, contrariamente che in Italia, tutti a casa.