Cochabamba, data astrale 13 gennaio 2012. Compleanno della Sere e della Vale. Auguriii.

Siamo a riposo forzato a Cochabamba, lei ne aveva bisogno, io anche no. Janeth, neanche lei a caccia di relax, è a fare qualche giorno dalle hermanas Ursulinas (suore Orsoline di Somasca) qui alla vicina parrocchia di Guadalupe e va avanti-indietro tra le varie comunità a conoscere un po’ di suore, italiane, boliviane, giovani e meno giovani. Mi dicono che sarebbe bello vedesse anche altre esperienze prima di decidere di abbracciare la vita consacrata (o di provarci, anche solo) e quindi immagino che nei prossimi giorni la sbatteremo anche in un altro posto di un altro ordine dove le suore girano in bikini. 😉 Ma avrà voglia di vita religiosa per quella sua difficoltà tutta mentale di immaginarsi in una relazione con un maschio? Va be’, a poco meno di 18 anni ci si può permettere anche di avere qualche timore su questi aspetti delicati.

Silvia invece è arrivata in frenata e qualche giorno di svacco totale le ci voleva proprio.

Certo che se Moira, la tigre del ribaltabile (grazie a Dani della perla), mi trovasse velocemente i pezzi di ricambio e se il suo meccanico si spicciasse a rimontare il meccanismo che regge e fa sterzare la ruota anteriore sinistra, anche quel sant’uomo da Viloco se ne starebbe un po’ più tranquillo (e con la sua nipotina da coccolare). Va be’, torno a romperle le scatole, visto che doveva chiamarmi entro mezzogiorno e sono le due e mezza…

Moiraaaa, ROAR…

La perla finale arriva dalla Anna con una citazione colta sugli imprevisti del viaggio:

Troppo accuratamente l’ho studiato
senza saperne nulla. Un imprevisto
è la sola speranza. Ma mi dicono
che è una stoltezza dirselo.

E. Montale, Prima del viaggio