Dopo le prime 3 volte erano mesi che non mi capitava più.
Questa volta già non ero a postissimo, poi gli ultimi 3 giorni di superlavoro nel campo (“campo” qui è “area rurale”, ma anche “tutto quello che non è città”) mangiando quello che ci hanno messo davanti, cosa che nei giorni scorsi si diceva che tra le frasi evangeliche alcune volte è più difficile dell’“amare i propri nemici”, e risultati ora sono palesi:
forti dolori addominali, febbre alta, nausea, dissenteria, e quindi antipiretico-antiinfiammatorio, fermenti lattici, digiuno “solido” e letto. Il parassita s’è impadronito di nuovo del mio intestino. Se l’esperienza mi assiste so già che sarà questione di un giorno non di più, però, passata la fase acuta, metto in conto una puntata in farmacia per comprare un trattamento antiparassitario a largo spettro che l’altra volta mi aveva fatto dimenticare questi malesseri per i mesi a venire, fino all’altro giorno.
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