… che abbiano termine le fughe dai vostri nemici, reali o immaginati, esterni o interni a voi, dopo averli visti galleggiare immobili sulle sponde dei tanti fiumi che attraversano la vita;
… che non termini mai la vostra continua fuga dal male (il bene parziale) e quindi la ricerca del “meglio”. Che termini invece la paura delle aridità e delle fatiche che inevitabilmente si attraversano camminando e che ora diventano momento opportuno per intraprendere sentieri diversi o per continuare sugli stessi con la propulsione nuova dell’essere diversi dentro perché cambiati da una forza divina;
… che tremino le sicurezze sulle quali ci adagiamo quotidianamente, che si squarcino i veli che coprono le nostre ipocrisie, che si eclissino i lumicini che ci distolgono lo sguardo dalla luce, che tacciano le nostre parole vuote;
… che i vostri occhi possano ora vedere al di là della vita terrena e che la vostra esistenza di esseri-per-la-morte ritrovi il suo senso nell’essere-per-la-vita immortale; ora sappiamo che la sofferenza e la morte non sono l’ultima parola.
Buona Pasqua.
…che tutto questo sia Pasqua!Auguri Amico!
Proprio un bell’augurio…dovevo leggerlo prima di Pasqua! Cercherò di reciclarlo per altre occasioni…
Anto