Inizio con una citazione di una mail di una ex-collega appena giunta in “redazione” (la mail, non la collega) a proposito del titolo…(ma di quella mail potrei fare un capitolo 3 di That’s amore):

La relazione a due è la più faticosa quando si chiede all’altro di completare la tua finitudine. È un vero paradosso chiedere a qualcuno finito come te (e in alcuni casi pure più finito di te) di colmarti?
La relazione a due è meravigliosa quando chiedi a qualcuno finito come te di starti accanto, solo accanto. A chi chiedi di colmare la tua sete? Rispondi…

Stupenda riflessione, molto natalizia. Dedicata a sisterPezz.

L’infornata del pane

La grandissima novità è che è festa. Va be’, qui il paesello si è quasi svuotato, il lavoro della miniera non si ferma mai, però molte famiglie sono fuggite nelle loro abitazioni cittadine di El Alto e Oruro e… speriamo che almeno nelle terre di mezzo dove andremo a celebrare il Natale sia rimasto qualcuno.

impasto
Frans y yo alla terza fase dell’impasto

La seconda novità è il forno in piena attività, un non-finito michelangiolesco che per ora ha sfornato in quattro giorni un quintale e mezzo di pane e 30 kg di panettoni (in forme da mezzo chilo), tutto impastato a mano (faticaccia).

La terza novità è che son tornati i Vasquez (chissà per quanto): Frans, andato a Potosì a cercar fortuna (tornato senza un centesimo) e Francia con uno dei due bimbi e il fratellino dodicenne di Francia che si occupa del marmocchio meglio di una tata navigata (lo cura, lo fa giocare, lo cambia, lo mette a nanna, ecc.). Stanno occupandosi a tempo pieno del forno con competenza. Nelson sta dando una mano, così come Angel Huanca, che… sembra si senta un po’ defraudato del forno che ha dato una grossa mano a costruire (forse con l’intento di lavorarci in pianta stabile il pomeriggio, perché, anche se già lavora in miniera, con i dieci figli da mantenere, beh… un arrotondamento non fa male). L’altro giorno abbiamo fatto il giro di negozi per vendere qualche panettone e per concordare cifre e quantità del pane giornaliero.

cottura dei panettoni

Il pane arriva da La Paz due volte la settimana, avere il pane fresco tutti i giorni è una manna dal cielo non solo per la gente, anche per i negozianti (che vendono allo stesso prezzo e risparmiano sul trasporto). Solo a Viloco non stiamo riuscendo a star dietro alle richieste… se andiamo a portare il pane anche nelle terre di mezzo cosa succede? Dobbiamo fare quattro infornate giornaliere.

allestimento dell’insegna del forno

Vendere i panettoni invece è un po’ più dura, perché c’è la concorrenza dei panettoni confezionati che hanno più o meno lo stesso prezzo, più che altro è dura far capire alla gente che il prodotto è artigianale e senza conservanti né additivi. Convince di più dire che è ricetta originale italiana… da non credere.

Quarta novità è di ieri mattina: una squadra di 6 donne armate di scope bussa alla porta: “Vorremmo pulire la casa parrocchiale”. Secondo voi due uomini, per quanto cerchino di tener pulito un po’ (soprattutto bagno e cucina, per il resto lasciamo perdere), non colgono la palla al balzo? In un’ora ribaltano la casa a modo loro, scopano sollevando un mucchio di polvere che va a depositarsi senza pietà sulle mensole stracolme di roba… Così è, ma tutta grazia lo stesso, dai. Alla fine ci mangiamo tutti un panettone (di quelli non proprio cresciuti bene) e un altro per le signore che stanno pulendo la chiesa.

Oggi pomeriggio una messa ad Araca e stasera l’altra ad Huchambaya, domani messa a Viloco in tarda mattinata. I ragazzi con Soledad (animatrice vacanziera) hanno preparato una scenetta per animare la vigilia di Natale (viste le prove chiamarlo presepio vivente mi pare un po’ troppo, ma l’idea è quella). E lunedì si scende a Patacamaya fino a giovedì con 8 ragazzi/e meritevoli per un incontro giovanile diocesano (organizzato dalla commissione Pastoral Juvenil Vocacional).
“Sono dei giocherelloni”, sentenzia il don. Eh, va bè, andiamo almeno a vedere di che si tratta.

Ma allora questo capodanno o organizziamo o no? L’idea è di fare il capodanno a 2012 metri di altitudine, ma l’incognita è duplice: uno, il tempo reggerà con tutte le insistenti piogge di questi giorni? Non ci sono tetti sotto cui ripararci a quella quota, il villaggio più basso è a 2100. Due, verrà qualcuno? Con il fuggi fuggi che c’è… mah, vediamo che si può fare, in alternativa ce ne staremo in casa con chi ci sarà e accenderemo il caminetto.

Bussano alla porta. C’è una ragazza degli incontri giovanili che è venuta a farsi battezzare… così, senza preavviso e senza appuntamenti. Alè. That’s Bolivia. Per la cronaca non si farà battezzare perché il padrino non è arrivato. Della serie è più importante il padrino o il sacramento? Così è da queste parti.

Per il resto come sto? Periodo autunnale, malinconico e pensieroso, beh, il morale sotto le scarpe del dicembre 2010 è lontanissimo, già era autunno, Pedrengo che chiudeva, don Egidio, le incognite della partenza, quel pizzico di solitudine, ecc. Comunque gran bello questo periodo emotivo. Tra qualche giorno tutto passerà perché si ricomincerà a fare su e giù per la Bolivia, ad accogliere ospiti curiosi, a partecipare all’incontro dei missionari italiani del Sudamerica e poi a febbraio si ricomincia con le attività a scuola, con i corsi (partirà anche un corsetto di cucina con un gruppo di mamme che pensano di venire a imparare a fare le lasagne, ma ancora non sanno che finalmente mi insegneranno a fare la sajta, il thimpu, l’api e il buñuelo, las empanadas e soprattutto la salteña, ingrasseremo come si deve).

Gennaio, finisce pure il ciclo degli incontri giovanili e speriamo di tirar fuori qualcosa di buono dai loro “compiti a casa”, almeno dai pochi che ci saranno. E speriamo che per il prossimo ciclo non ci sia più gente che viene perché obbligata (altrimenti multa, cosa bruttissima contro la quale continuerò la mia opposizione strenua e un lavoro alternativo di promozione), ma solo per il piacere di passare una domenica un po’ diversa in compagnia attorno a qualche tema di loro interesse. Vedremo. Intanto è partita un’altra serie incontri giovanili solo pour femmes. Primo incontro durante le vacanze, una sfida persa, ma ci rifaremo. Anche solo per il nostro fascino rude 😀

Via, inizia il nove, tre per tre, speriamo che arrivi il regalone del centro missionario.