andato pure il quarto, signore e signori… fugit irreparabile tempus

Come sto: e come volete che stia qui “in vacanza”?

Attività in corso: vedi Qoelet 1, 10a.

1. percorso formativo: fatto il terzo incontro, novanta boys and girls. Sempre Viloco la comunità meglio rappresentata. Giro dei collegi qualche giorno prima (in un giorno solo e non in tutti, ma che stöfada, scècc) per ricordare l’evento, poi domenica mattina via ad Humaruta Alta, prima parte di accoglienza, distribuzione dei fogli, ecc., seconda con il don che ha fatto la sua catechesi sul padre nostro e sulla preghiera profonda e terza parte col Diego che parla di maturità umana, facendo fare qualche giochetto, qualche esercizietto e cercando di fare il simpatico per non far addormentare la platea. La costante del giovane italiano che non sa parlare bene castigliano riesce sempre simpaticamente irresistibile.

2. animazione liturgica: che squadra de ciòc, meno male che ci sono Grover, il lettore col turbo e Marco, il classico tipo che prende in giro tutto e tutti indistintamente, quasi senza filtri. Almeno tirano un po’ su il morale in questo mortorio di gentaglia obbligata a venire e quindi senza motivazione.
3. comunità: c’è una nota sul registro per Gerardo, che è un tipo che dà una mano in Parrocchia e da qualche giorno è scomparso dalla circolazione dopo che ne ha combinata una delle sue che non racconto perché altrimenti mi incazzo. E non c’è verso di parlargli per fargli capire quanto è stata una scelta idiota (quando ne parlo a sua moglie lo difende… e allora va bè). Sembra che all’asilo si continui a star bene e a far tante cose.
4. sopravvivenza: il topo è stato preso per la gola e giustiziato con un panino letale.
5. corsi di musica: Huara ha ripreso dopo un periodo di letargo e le ha sentite perché dopo un mese e mezzo non sa ancora fare la scala di DO e la scala cromatica. Janeth e fratello dormicchiano ancora. Nel frattempo s’è svegliata un’altra ragazza e siamo a tre.
6. forno: allego foto anche qui. “Pica e pala”, Nelson e Angel hanno sbancato tutta la terra possibile, lasciando giusto un fazzoletto rialzato da continuare ad adibire a giardino. Tutti i sassi che abbiamo trovato sotto la terra mossa sono finiti a fare un bel muretto a secco, rendendo il tutto molto rustico. C’era il problema di una pietra gigantesca da rimuovere in qualche modo (e sulla quale si sprecavano le ironie su me e Frans, i lavoratori di riserva…). Secondo voi dei minatori come l’avranno risolta se non con della dinamite? Che cinema: calamine (lamiere ondulate) per coprire i vetri, via tutti dalla strada vicina e booom. La prima esplosione non fa una piega, nella seconda si capisce che c’è da caricare più esplosivo. Ma ce ne vuole una terza e poi anche una quarta per ridurre la pietra a dimensioni trasportabili… È uno splendido granito bianconero.

Novità:

1. Ritiri ai ragazzi dell’ultimo anno delle superiori: programmato da tempo è scattato il ritiro ai ragazzi di Pucarani, finalmente. Il direttore ha organizzato tutto nel dettaglio: il posto stupendo, il cibo, le ragazze che cucinavano, il trasporto. Grande. Noi ci abbiamo messo il materiale, le meditazioni, i canti e i giochetti di gruppo, quanto basta per due giorni intensi e quanto poco ci vuole a far breccia…
2. Ripetizioni: non so perché ma ci sono un drappello di studenti e studentesse che ogni tanto, così senza preavviso, capita in casa parrocchiale a farsi dare qualche ripetizione di filosofia o di inglese… quest’ultimo è obbligatoriamente mio, la filosofia ce la palleggiamo entrambi, visto che lui è ben ferrato (e io invece mi devo leggere il loro libro o le loro fotocopie per ricordarmi cosa diceva Scoto…)
3. Coinquilini: una famiglia per fare spazio al forno, l’altra per i capricci di Gerardo se ne sono andate entrambe e siamo rimasti soli. Proprio quando il bimbo frignoso stava smettendo di aver paura della mia faccia barbuta e stava iniziando a dire “Dego”… va bè. Mi rifarò con la nuova arrivata Desi.

Obiettivi #4:

  1. la conquista più grande è il frigo. Avevamo un viaggio a vuoto e poco prima della partenza, ho pigliato Nelson tra ‘l ciar e ‘l fosc, gli ho chiesto: “Senti, hai mezz’ora prima di andar su?, ok, vieni con me”. Due negozi e al terzo c’era il frigo giusto. Preso, impacchettato e su. Siamo arrivati giorni dopo, l’abbiamo acceso (a metà potenza) e ci abbiamo infilato tutto quanto, comprese tre belle lattughe dopo averle lavate, tagliate e asciugate. Geleranno e verranno buttate senza quasi averne capito il sapore, ma il frigo c’è e funziona anche, non ci sono dubbi;
  2. i giri con Lucia sono andati a buon fine e anche quelli senza Lucia, ma con Giampaolo e Erika, Huayna Potosì fatto a metà, ma l’appetito vien mangiando. Puntata a Cochabamba per comprare il formaggio più buono della Bolivia (la caciotta dell’Universidad Mayor de San Simón), avere una consulenza tecnica, ritirare uno zaino di Giampaolo da spedire in Italia e a fare un giro sempre in quell’ambiente magnifico, con i padri, l’allegra famigliuola, le volontarie Caritas e ad incontrare per caso, una famiglia di omonimi (per cui a rischio), un drappello di ragazze scese qui con il CMD (e che parlando così del più e del meno, salta fuori che conoscono mia cugina Sara, Elio, Alfredo e una serie di altri personaggi, il mondo non basta, direbbe Bond, James Bond) e Michele col quale son capitate un paio di magnifiche chiacchierate (e la condivisione della stanza).
  3. del resto non ho fatto niente, però, a proposito di programmazione, ci siamo programmati un mese intero calendari alla mano… la prima volta dopo 4 mesi incredibile.
  4. orologio di Cairoma, sistemato finalmente una volta per tutte.

Obiettivi #5:

Qualche cosa ci sarebbe anche, ma… avremo il tempo? Arrivano 10 persone dal 3 al 23 settembre e le scarrozzeremo per la Bolivia. Al loro ritorno saremo già all’inizio del sesto mese.

Cosa bolle in pentola.

  1. l’arrivo a Viloco del presidente boliviano Evo Morales (previsto per il 25 agosto e saltato a sabato 3 settembre, sembrerebbe, vediamo), ad inaugurare il campo rifatto in sintetico (e non ancora terminato), che cambia drasticamente anche il panorama del paesino. Nel frattempo lunedì Viloco was burning… tutta la gente era impegnata nella pulizia del “campamento”, ha raccolto chili di plastica che ovviamente ha bruciato sul posto. Qua si fa così. Beh, anche lì più o meno, la diossina è sempre quella, l’odore no;
  2. l’arrivo di qualcuna a darci una mano con i gruppi femminili… chissà, lasciamola lì così;
  3. l’informatizzazione della segreteria parrocchiale, nei prossimi mesi.