CloMary ci siamo, ora possiamo fare il giro della boa, o sarà il boa che fa il giro di noi…?
Scrivo di nuovo da Cochabamba in attesa, con i nostri ospiti, di affrontare domani un tratto di camminata verso Anzaldo, un test che padre Sergio, il parroco qua, vorrebbe fare per avere un’idea di tempi, modi, distanze, ecc. così da portarci un gruppo di ragazzi a farsi tutti gli 80 km che separano questi due punti della mappa.
Nei prossimi giorni scatta il giro delle missioni gesuitiche o quel che sarà, vedremo, visto che ci sono anche altri interessi più naturalistici.
Giovanna e Piero ripartiranno mercoledì per l’Italia e si tornerà alla nostra quotidianità. Certo che in questi giorni l’ho trovata pronta anche a Viloco senza quasi muovere un dito…
Come sto: il Huayna Potosì mi ha lasciato un poco di raffreddore come regalino, ma niente di che, complice probabilmente anche la polvere che ci siamo mangiati lunedì, giovedì e ieri rispettivamente per scendere a La Paz (da Rio Abajo, sfacchinata), per tornare a Viloco e per scendere verso Cochabamba.
Per il resto cmq abbiamo guadagnato in allenamento. Anche per il tentativo Turrines che è finito, dopo comunque un dislivello di 600 mt, al passo in un mare di nebbia che ci ha assalito. Da non vedere a 20 metri.
Attività
- encuentros juveniles: il quinto, il 16 ottobre, coincideva con la data delle elezioni giudiziali e qui, per assurda legge, nei giorni delle elezioni i mezzi motorizzati non possono muovere le loro ruote sulle strade. Quindi abbiamo ritenuto opportuno attuare il solito programma: Humaruta e tutti a piedi. Salvo poi constatare che i mezzi giravano tranquillamente almeno da noi (e vedere al TG che a quelli che sono stati beccati giare nelle città hanno sequestrato i mezzi), quindi anche noi ci siamo “mobilizzati”. I ragazzi (tutti non-votanti e nemmeno scrutatori) sono stati il solito numero. Soliti canti, solita charla del don, soliti esercizi di preghiera profonda, e solito pranzo al sacco (e le nutelline sono a chi se le meritava… eh, sennò qui ti prendono per il cu…). Al ritorno in camion gara a chi restava in piedi più tempo senza appoggiarsi (che su quegli sterrati è quasi un’impresa…), ad ogni modo io ho messo in palio il mio doppio-pile reversibile e quello che ha perso i suoi pantaloni… peccato per lui, non l’ho fatto tornare in mutande solo perché dopo un’attività della parrocchia non mi sembrava carino…
- comunità: la primavera ha iniziato a farsi sentire (a Viloco no, cioè si vede solo il sole che fa delle traiettorie un po’ diverse, ma gela ancora costantemente di notte, va be’, tanto nel cuore della miniera la temperatura è abbastanza costante sui 15 gradi), mentre invece con la luna calante di questi ultimi giorni è partita la semina, preceduta, chiaramente dalla preparazione dei terreni: la gente è alle prese con i campi, soprattutto nelle zone basse-agricole della parrocchia, ma anche a Viloco e dintorni c’è sempre la patata da curare. La patata quella da mangiare, dico…
- sopravvivenza: come dicevo, periodo di vacche grasse e pasti pronti (e succulenti) di bagni grattati e ridipinti, di ambienti sempre puliti, di gattini da curare (finché son durati, nel senso che qualcuno ce li ha portati via mentre scendevamo a La Paz domenica scorsa, va be’).
- musica: secondo mese senza lezioni. Che sia tutto finito? Mah, mi spiacerebbe. Non tanto per Wara e la sua tastiera ché tanto non se ne cava un ragno dal busòn, quanto piuttosto per Janeth che era molto promettente. Vedremo se un bongo salverà la situazione. Sì, c’è l’intenzione di prendere uno strumento a percussione e provare a darlo in mano a qualcuno con un po’ di ritmo “spontaneo” anche per vedere se gli altri, vedendo qualcuno che suona in chiesa, magari si prendono un po’ meglio e viene loro voglia di approfondire il loro strumento.
- forno: sembra quasi pronta anche la panaderia, ma l’intenzione di fare la prima sfornata per Ognissanti sfuma. Ci faremo il panettone, dai.
- retiros: della serie “questi boliviani non sai mai come la pensano”: l’altro giorno il don semifurioso, dopo due rinvii e una serie di incertezze organizzative permanenti ha cancellato il ritiro della Promoción di Viloco, mentre quello di Caioma si è svolto a metà (per problemi di trasporto occorsi la seconda volta su due, stavolta non così gravi da rimandare ulteriormente, ma che hanno fatto tardare di 5 ore l’inizio)
- Gruppo Bergamo saltato per via di manifestazioni (bloqueos de caminos) che impedivano al gruppo di La Paz di raggiungere Cochabamba. Si recupererà? Ai posteri.
Cosa bolle in Bolivia
Elezioni giudiziali concluse con la maggioranza di schede bianche + nulle, bella batosta per il governo. Che come se nulla fosse dice: “Che partecipazione altissima a queste votazioni e che senso civico i boliviani, eh…” peccato che ciascun boliviano sappia che praticamente è obbligatorio votare, dato che per avere qualsiasi prestazione statale (dal certificato alla patente, ecc.) viene richiesto il timbro sulla tessera elettorale.
Seconda batosta: la marcia degli indigeni del TIPNIS (Territorio Indigeno Parco Nazionale Isiboro Secure) che protestavano per il passaggio di una nuova strada nel bel mezzo del loro parco nazionale, al 67 giorno di cammino è arrivata alla capitale: inizia il cinema, loro che vogliono parlare direttamente con il presidente al palazzo di governo, il presidente che prima si nega, poi dice davanti alle telecamere che li sta aspettando da un’altra parte, che vengano di là perché il palazzo di governo è in restauro (da un mese e chissà perché proprio adesso…), alla fine prima che inizi il dialogo cala le braghe e apporta modifiche alla legge (la strada non passerà più per il parco), mentre la polizia chiude tutti gli accessi alla piazza Murillo (dove ha sede il palazzo di governo) in modo che gli indigeni non possano entrare.
Terza batostina: la nazionale boliviana eliminata senza appello alle qualificazioni per i mondiali 2012 in Brasile.
In pentola…
…un buon brasato prossimamente… se continua sto freddo, magari con una polentina seria e un po’ di carne da tenere via per i casoncelli (magari con la pasta tirata dalla macchinetta e non dalla solita bottiglia di vetro).
Obiettivi #7
C’è da finire un softwarino per la gestione Kantutitas e magari da cablare la panaderia e iniziare a rifare l’impianto elettrico della casa parrocchiale di Viloco.
Devo far vedere una cosa… non ti preoccupare non sono rimbambito! e tu?
che…?