BOOM!!!
Ohibò m’è parso un botto. No no, l’ho sentito proprio chiaram… BOOM!!!
Oh porco giuda m’è tremato pure il letto, ma che ore sono? Fa’ ve’… BOOM!!!
E mò adesso basta, qui c’è gente che riposa. Vivere col culetto sulla dinamite. Le lancette tagliano verticalmente in due il quadrante in modo così preciso che potrebbe comparire Ghèmon con lo sguardo basso che rimette via lentamente la spada. Penso che a lancette invertite tendendo un po’ l’orecchio si potranno udire di nuovo gli stessi boati, ma l’effetto letto-silenzio-interruzione del dormiveglia, beh, ha tutta un’altra scarica ormonale.
Qui la mattina non ci si alza presto – a parte i terroristi dinamitardi, sembra – il camion, stile carro bestiame, parte alle 7.45 pieno di uomini dalle facce pulite e arriva alle 8 agli ingressi delle miniere. Gli stessi ometti tornano sempre col loro camion poco prima delle deflagrazioni di mezzogiorno per ripartire alle 13.45 e tornare al tramonto. Intanto qui in paese è tutto un fermento di gente, uomini e donne intenti a scaricar carrelli, pulire il minerale, riempir sacchi a ritmo di musica boliviana; l’acqua corre incessantemente a valle mentre il tempo con essa si porta via frammenti della monotona vita di queste duemila persone circa che qui lavorano, vivono, muoiono: mediamente ogni mese una di loro ci lascia altro che un frammento nella miniera. Qualche giorno fa uno di loro stava giuntando due manicotti per lavare un tratto di cunicolo, il collega ha aperto l’acqua prima del segnale e questo trascinato x la pressione dell’acqua si è sbilanciato, è caduto e rotolato per metri. Oggi a me, domani a te. Capita. E senza neanche troppi problemi. Esiste il sindacato, certo. Anzi, è una potenza nazionale. Qui tutto il terreno appartiene al sindacato. E sì, lavoro per tutti e sicurezza in primo piano, proclami accorati al primo maggio con la fanfara e i bimbi tutti agghindati con l’elmetto e il faretto acceso in testa e applausi scroscianti, ma poi chissenefrega se ne crepa uno ogni mese. Lo sanno tutti, è così e pazienza. Noi di pazienza non ne potremmo avere neanche un po’ forse. Noi ne abbiamo solo qdo ci offrono due annualità per liberarsi di noi, quando ci mettono in mobilità o in cassa, “tanto paga lo stato” – dicono – “tanto qualcosa entra lo stesso” – diciamo -. È la crisi, ed è così e basta, solo da accettare supini, prostrati a mammona senza vedere che dietro c’è tutta una grande truffa legalizzata. Eh, capita. Oggi a me, domani a te. Qui forse non potrebbero accettare la crisi, la Cirio, la Parmalat e l’Alitalia. Paralizzerebbero la capitale, come la paralizzano per molto ma molto meno.
Intanto speriamo che domani siano tutti più tranquilli, così riusciamo a far le nostre spese. Altrimenti abbiamo sempre da fare un paio di lavatrici e fare magari una doccia, eh?
C’è da smobilitare un po’ di sporco.
Oh…che dire…leggere queste cose di prima mattina è “una bella botta”…truffe legalizzate? Se ti dicessi cos’ho scoperto io in questi giorni (mannaggia a me e al mio spirito indagatore!)…
Ho letto anche del cielo stellato e di Kant:noto che non smetti di spaziare a 360°…vuol dire che sei in forma!
Anto
…in forma smagliante.
Tu? Tutto ok?
Adesso però dovresti anche scrivere cosa hai scoperto, ma non preoccuparti… con calma e gesso e soprattutto con le tue parole 😀
Mi dispiace che la dinamite ti tenga sveglio, ma penso che faccia parte del contratto. Voltati e riprendi il sonno ,se ci riesci….
qui tutto bene, fotografa quel meraviglioso cielo che puoi toccare con le dita ( quasi) e pensa a Colui che l’ha fatto perchè lo potessimo ammirare. Ciao. Buon pomeriggio! mamma