L’aggiornamento del blog doveva essere un’operazione più o meno indolore, ma invece ha mandato tutto all’aria o almeno ci ha provato, perché, dopo “tanti tentativi andati a voto” (citazione da…?), il tutto è stato ripristinato, non senza fatica e non senza del tempo rubato ad altro (e ad altri, purtroppo). Quindi 24 ore di blackout, ma adesso rieccoci… sono qui ancora con la fascia in fronte e il coltello tra i denti dopo la lotta informatica con il destino.

Cochabamba, meno quattro giorni all’estate, che qui si sente davvero.

Erano 8 mesi che non prendevo in mano un ferro da stiro e che non indossavo le “scarpe della festa” e addirittura qualche anno che non ci mettevo mezz’ora per stirare una camicia. Ma il matrimonio del Fulvio (volontario della Ciudad del niño) ha imposto tutto ciò, all’ultimo momento come sempre…

Dal canto suo il don è a Viloco (informazioni di servizio dopo che ho saputo che tutto il suo entourage familiare e amicale legge qui…) alle prese con il Natale, ma anche mentalmente proiettato qui a Cochabamba per sistemare persone e situazioni, come sempre per cercare di migliorare la vita degli altri (e se per arrivare al miglioramento si passa da innumerevoli casini, beh, poco importa)…

Ha appena finito di diluviare, sarà meglio che torni alla festa, va’…