Abbiamo aperto l’uovo di Pasqua un po’ in ritardo. Ci abbiamo trovato dentro Anna C.

Era dentro già da prima di Natale poveretta, ma non era riuscita a farsi impacchettare e mettere sotto l’albero per una serie di coincidenze (s)fortuite. È arrivata con una scorta di graditi saluti e di notizie alcune magnifiche altre meno. Generi di cose che se anche passano sotto i raggi X o i metal detector delle autorità aeroportuali statunitensi, non pregiudicano. Chissà se un giorno gli scanner avranno accesso alle idee inespresse, ai desideri, alle intenzioni e alle turpitudini e potranno fornire altro materiale su cui accordare o negare  l’ingresso in un paese. Quantomeno avremmo qualche sforzo in meno da fare per nascondere la nostra intima umanità di cui quotidianamente ci vergogniamo.

Altri discorsi

A Cochabamba per il sempre gradito gruppo Bergamo, organizzando gli eventi del 50mo di presenza bergamasca in Bolivia (e in missione in generale), sta terminando con il pranzo, don e Anna a Viloco per una questione con il colegio. Tra poco 6 ore di auto per tornare a La Paz, due spese e giovedì di nuovo a Viloco con Lupe, giornalista, personaggio pubblico e Silvia, chissà.

Meno tre all’anniversario dell’arrivo. Di nuovo altri discorsi.