Festa patronale nella Parrocchia paceña di Munaypata (la mia seconda casa). Tradizione spagnola che si mischia con religiosità tipicamente boliviana e con la classica sbornia delle feste. Proprio non ce la fanno a bere con moderazione, se iniziano a bere devono finire ribaltati, uomini e donne. Culture… Un giorno scriverò di come la vedo io la religiosità popolare (visto che sia Rosita, sia “il Tarlo Boliviano” mi stimolano) e anche della giustizia comunitaria (che gli episodi di borracheras mi fanno tornare alla mente).

Novena interrotta dal gruppo bergamo, ma conclusa in gloria, venerdì il desfile di tutte le realtà presenti sul territorio parrocchiale (compresa l’ambulanza dell’ospedale Juan XXIII in coda che ogni tanto faceva partire la sirena e io – non sapendo – mi dicevo: ma quell’idiota dell’autista non può cambiare strada?); Sabato pomeriggio l’entrada, altra sfilata, sei confraternite, tra cui quella dei catechisti, che passano ballando e bevendo per le vie del quartiere con i loro coloratissimi costumi (vedi foto) e Domenica una super messa “sotto il tendone” (autocitazione… e sempre là si torna), il tinglado del colegio, presenti un migliaio di persone almeno, con relativa processione, presenti un migliaio e mezzo di persone, tanta gente così tutta insieme per una processione, giuro, non l’ho vista neanche al funerale del don Giovanni Bertocchi a Verdello qualche anno fa.